La DOC Falerio è stata istituita nel 1975 e modificata successivamente. Il suo nome è legato alle origini della storia del territorio Piceno: deriva infatti da Faleria, un’antica città romana oggi conosciuta col nome di Falerone. Il valore di questo vino va ricercato nella cultura costiera, legata al consumo di pesce: nessun altro vino come il Falerio esalta il sapore del pesce bianco e azzurro che il Mare Adriatico regala agli abitanti di questa zona.

DISCIPLINARE

Falerio DOC

Il disciplinare prevede che nel blend siano presenti uve provenienti da Trebbiano Toscano in percentuale variabile dal 20% al 50%, Passerina dal 10% al 30%, Pecorino dal 10% al 30%. Possono inoltre concorrere da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 20%, altre varietà a bacca bianca, non aromatiche, nel territorio amministrativo della provincia di Ascoli Piceno e di Fermo idoneo alla coltura (Decreto Ministero Politiche agricole del 5 settembre 1997 modificato dal DM 30 novembre 2011).

Falerio Pecorino DOC

Il Falerio Pecorino deve essere ottenuto da Pecorino (minimo 85%). Possono concorrere da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%, tutti gli altri vitigni non aromatici, a bacca bianca, nel territorio amministrativo della provincia di Ascoli Piceno e di Fermo idoneo alla coltura (Decreto Ministero Politiche agricole del 5 settembre 1997 modificato dal DM 30 novembre 2011).